La noce di Tagua, nota anche come avorio vegetale, deriva da un genere di palme conosciute come Phytelephas Macrocarpa che sono indigene delle regioni tropicali del Sud America. Queste palme possono vivere fino a 180 anni e crescere fino ad un’altezza di circa 8-10 metri e fruttificare dopo circa 10 anni sotto forma di noci tagua che variano nelle dimensioni di una ciliegia a un pompelmo.

La Noce di Tagua è pura cellulosa e prima di maturare è formata da un liquido cremoso e lattiginoso che diventa estremamente duro dopo 4-8 settimane. La struttura e la grana sono simili a quella dell’avorio di elefante, ma è molto più densa e resistente. Assomiglia alla migliore texture avorio e il colore è leggermente più chiaro del normale avorio. Per questo motico è utilizzata come un’alternativa sostenibile all’avorio derivato dagli animali, e la coltivazione e la raccolta responsabile della Noce di tagua può aiutare la conservazione delle foreste pluviali in Sud America.​

Per oltre duecento anni l’avorio vegetale è stato utilizzato dagli intagliatori d’avorio per realizzare accessori di moda come bottoni, collane, sculture, figurine e persino pezzi di scacchi. Altri usi sono stati i bastoni ed i manici ombrello, tubi, aghi da cucito, e l’arte dello Scrimshaw.

Alcuni dati nteressanti e curiosi:

• Gli indiani dell’Amazzonia credono che l’avorio vegetale, o noce di Tagua, porti prosperità, felicità, amore e abbondanza.
• I Maya, gli Inca, gli Aztechi e i nativi del Sud e Centro America usarono Tagua per la salute e il benessere emotivo e spirituale. Per loro, Tagua è sacro.
• Lo scorso secolo, fino alla svolta delle materie plastiche, Tagua è stato ampiamente utilizzato per realizzare bottoni (come per esempio le uniformi dell’esercito americano).
• Negli ultimi vent’anni l’uso di Tagua è tornato ad essere popolare per chi cerca qualcosa di più esclusivo e, soprattutto, ecologico rispetto la plastica.

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