CLADDAGH

Claddagh ring: significato ed origine

Claddagh Ring: un anello per non dimenticare

Se si desidera portare a casa un souvenir davvero originale dopo un viaggio in Irlanda, meglio non pensare al classico maglione di lana o a quegli orribili pupazzetti che vorrebbero rappresentare un leprecauno, ovvero uno gnomo di quelli che abiterebbero i boschi locali secondo le leggende che vengono lassù narrate.

Molto meglio entrare in gioielleria e acquistare un Claddagh Ring, un tipico anello realizzato dagli orafi irlandesi sulla scorta di una tradizione che ne ha deformato il significato originale ed è diventato il tipico anello di fidanzamento che i ragazzi si scambiano prima di definire una volta per sempre la loro unione davanti ad un altare.

Il Claddagh Ring è composto da due mani che sorreggono un cuore sormontato da una corona e sarebbe stato realizzato per la prima volta da artigiani del paesino di Claddagh, affacciato sulla baia di Galway. Il significato è abbastanza chiaro: le mani simboleggiano l’amicizia, il cuore, nemmeno a dirlo, l’amore e la corona la lealtà.

Durante la carestia che colpì pesantissimamente il Paese nel XIX secolo e che costrinse moltissimi irlandesi ad espatriare in cerca di condizioni di vita migliori, l’unico legame che per molti di loro rimase con i cari rimasti a casa fu proprio quell’anello, che dopo quella terribile diaspora assunse quindi un significato più forte, quello di appartenenza non solo ad una persona amata, ma anche alla propria terra d’origine. Fu per questo che gli irlandesi, soprattutto quelli emigrati negli Stati Uniti, affidarono a quell’anello tutta la potenza della tradizione degli antenati e le donne iniziarono a tramandarlo alle figlie perché a loro volta facessero la stessa cosa.

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MITI E LEGGENDE

Le leggende che vorrebbero spiegare le origini di quell’anello sono numerosissime, ma la più accreditata è quella che la giustificherebbe con la triste storia d’amore vissuta fra un re e una contadina: lei non avrebbe corrisposto i suoi nobili sentimenti e lui, per questo, si sarebbe ucciso chiedendo che sulla sua lapide fossero scolpite due mani a stringere un cuore incoronato a ricordare proprio il motivo per cui lui giaceva sotto quella pietra. In alternativa si può ritenere più affidabile la storiella della nobildonna che, diventata vedova di un ricchissimo commerciante, non dilapidò il suo patrimonio ma al contrario lo investì a favore della comunità di Galway, dove viveva: per questo un giorno un’aquila le lasciò cadere in grembo un anello con le fattezze di quello di Claddagh in segno di riconoscenza per quanto aveva fatto.

Oppure alla favoletta secondo cui un irlandese, catturato dai pirati e venduto come schiavo a un orafo arabo, ne imparò i segreti e, una volta rientrato in patria per intercessione del re, espresse la sua riconoscenza realizzando un anello con cui ricordare i passaggi fondamentali della sua avventura, testa coronata compresa; anche se c’è chi ritiene opportuno modificare la vicenda, introducendo la variabile della fidanzata per anni in attesa del suo ritorno e finalmente premiata per la sua fedeltà.

In realtà pare che per trovare l’origine della tradizione si debba tornare indietro nel tempo all’epoca dei Celti, ma questa è un'altra storia.

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